ELENA DELL’ANDREA e ROCCO SCIAUDONE DiVino, la farfalla e la tempesta Masseria Campierti Falciano del Massico CE

COMUNICATO STAMPA → Dopo il successo del Progetto Ponti e AttraversaMenti, con testo critico di Marco Bussagli, a cura di Francesco Ruggiero al Museo MACRO di Roma, con Antonella Cappuccio e Gerardo Lo Russo, sito magistralmente restaurato dall’architetto Odile Decq, Elena Dell’Andrea e Rocco Sciaudone ritornano sulla scena artistica con la Mostra DiVino, la farfalla e la tempesta, a cura di Vincenzo Mazzarella Storico dell’Arte e Scrittore. La Mostra è allestita nelle Sale espositive presso Masseria Campierti in Via Provinciale Casanova/Falciano a Falciano del Massico CE. La Mostra si inaugura il 4 ottobre 2025 e sarà visitabile fino al 4 novembre 2025. Gli Artisti presentano alcuni lavori inediti in occasione della XXI Giornata del Contemporaneo, e metteranno in luce aspetti legati alla cultura materiale del vino, con altri più recenti, legati alla Spiritualità, dando rilievo alla loro crescita artistica. Rocco Sciaudone esegue Opere legate alla quotidianità della sua terra, alcune di queste, già selezionate dal Professore Massimo Bignardi, si sono evolute indagando la condizione umana e il rapporto con la spiritualità. Elena Dell’Andrea mostra alcuni lavori più figurativi degli esordi, per arrivare alle Opere maggiormente concettuali, notate dalla Curatrice Francesca Valente, già Direttore degli Istituti Italiani di Cultura dell’America del Nord, che le ha inserite nella Galleria Italy & Beyond nel Metaverso, con Cucchi, Nunzio e Ceccobelli. Entrambi gli Artisti sono stati inseriti nella Collezione Theorema #3 della Fondazione Imago Mundi (Benetton) di Treviso e nel 2023 hanno esposto nella Galleria delle Prigioni accanto alle Opere di Mario Merz. Questa esposizione vuole essere un’occasione per far riflettere il pubblico, certi che l’Arte ed i suoi colori favoriscano la consapevolezza per un futuro di pace. Le parole del Curatore Vincenzo Mazzarella individuano perfettamente la volontà artistica del duo, sottolineando che … I due Artisti, in una sorta di Cultura ancestrale diventano sciamani e medium che raccolgono il grido di aiuto della loro terra e lo amplificano e lo trasformano in espressione e denuncia. […] Gli Artisti hanno sulle loro spalle questa enorme responsabilità e la devono sostenere e partecipare e denunciare per l’affermazione di un principio olistico che concepisce l’ambiente e il mondo come una rete globale e unica dove tutto è interconnesso. L’Arte scatena energia e questa energia Rocco ed Elena la cavalcano ma non ci vogliono rassicurare, anzi, tendono di più a turbare, ad interrogare. […] E con Rocco ed Elena l’Arte “parla” […] parla alla nostra coscienza confusa e disorientata per farci ricordare che il battito d’ali di una farfalla a Caserta produce una tempesta in Texas. La Giornata del Contemporaneo è il grande evento annuale promosso da AMACI, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, che coinvolge Musei, Fondazioni, Istituzioni pubbliche e private, Gallerie, Studi e Spazi d’Artista per raccontare la vitalità dell’Arte contemporanea nel nostro Paese e facendo emergere, con forza e in un solo giorno, la rete dei soggetti e delle realtà che promuovono il contemporaneo durante tutto il corso dell’anno, sia in Italia che all’estero. Si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
After the success of Ponti e AttraversaMenti by Artists Elena Dell’Andrea and Rocco Sciaudone, presented by Professor Marco Bussagli at MACRO Museum in Rome, masterfully restored by architect Odile Decq, the duo returns with a new project called DiVino. The Artists will present some unpublished works from their debut, describing some aspects of the material culture of wine, along with more recent works related to spirituality, highlighting their artistic evolution. Rocco Sciaudone creates works inspired by daily life of his homeland. Some of these, selected by Professor Massimo Bignardi, have evolved through an exploration of the human condition and its relationship with spirituality. Elena Dell’Andrea show some of her figurative early works, leading to her more conceptual pieces, noticed by curator Francesca Valente, who for over 30 years she brought the best of Italian culture to North America as director of the Italian Cultural Institutes. She included Elena’s artworks in Italy & Beyond Gallery in the Metaverse, alongside important names of the Italian art scene, such as Cucchi, Nunzio, and Ceccobelli. Both Artists have been included in Theorema #3 collection of Imago Mundi Foundation (Benetton) in Treviso and exhibited in the Galleria delle Prigioni in 2023 alongside works by Mario Merz. This exhibition aims to be an opportunity to showcase the evolution of these two artists, as they firmly believe that art and its colors foster awareness for a peaceful future. Curator Vincenzo Mazzarella perfectly capture the duo’s artistic intentions: … The two artists, in a sort of ancestral culture, become shamans and mediums who gather the cry for help from their land, amplifying it and transforming it into art expression and expose. […] Artists shoulder this enormous responsibility and must participate in and denounce it in order to affirm a holistic principle that conceives environment and the world as a unique global network where everything is interconnected. Art unleashes energy, Rocco and Elena ride this energy, but they don’t seek to reassure us; on the contrary, they tend more to disturb and ask us. […] And with Rocco and Elena, art “speaks” […] it speaks to our confused and disoriented consciences to remind us that the flap of a butterfly’s wings in Caserta creates a storm in Texas.
ELENA DELL’ANDREA e ROCCO SCIAUDONE DiVino, la farfalla e la tempesta testo di Vincenzo Mazzarella
La farfalla e la tempesta di Vincenzo Mazzarella
La ricerca continua e la sperimentazione sono la cifra stilistica di due Artisti, Rocco ed Elena, che anela tramite l’Arte ad un sincero ritorno ai primordi che sgorga direttamente da un sentimento violento che passa sui loro corpi, li incide con tracce che poi diventano Arte. I due Artisti, in una sorta di Cultura ancestrale diventano sciamani e medium che raccolgono il grido di aiuto della loro terra e lo amplificano e lo trasformano in espressione e denuncia. Rocco ed Elena in questo caso diventano strumento attraverso il quale traducono le richieste dell’ambiente che li circonda. È un lavoro in fieri che realizzano in due come una sola persona, è un lavoro che parla perché gli Artisti sono chiamati a parlare e ad esprimersi in questo periodo tragico dove l’umanità rischia di perdersi, di non trovare più la via maestra che è la pace, con se stessi, con gli altri, con la natura. Il mondo intero affronta una crisi ambientale senza precedenti, siamo probabilmente agli albori di una nuova era geologica causata dagli effetti devastanti dell’azione umana. La morte della natura e dell’umanità è la nostra morte, altrimenti la natura non si chiamerebbe Madre. E questo rapporto inscindibile tra umanità e natura non può essere spezzato e gli Artisti sono il cordone ombelicale che ci tiene legati ancora ad essa. Gli Artisti hanno sulle loro spalle questa enorme responsabilità e la devono sostenere e partecipare e denunciare per l’affermazione di un principio olistico che concepisce l’ambiente e il mondo come una rete globale e unica dove tutto è interconnesso. L’Arte scatena energia e questa energia Rocco ed Elena la cavalcano ma non ci vogliono rassicurare, anzi, tendono di più a turbare, ad interrogare. Escono dalla forma tradizionale del quadro perché ogni Opera è nel contempo centrale e periferica, non ci sono punti di riferimento. Materia, forma, colore, si rincorrono per perdersi e ritrovarsi tra labirinti, strade, ponti e attraversamenti, ideali per incontrarsi e divincolarsi in questo caos psicotico di crisi esistenziali e guerre e smarrimento morale che caratterizza il nostro perduto mondo contemporaneo. Fanno Arte senza alcun preconcetto, lasciando che l’Arte parli da sola e si disveli al momento. E con Rocco ed Elena l’Arte parla; alle donne e alla loro tragica storia che le ha annichilite per secoli e parla alla nostra coscienza confusa e disorientata per farci ricordare che il battito d’ali di una farfalla a Caserta produce una tempesta in Texas. Creare immagini, cose, è connaturato con l’esistenza stessa dell’uomo; date un pastello ad una bambina e creerà un universo, prima per imitazione, poi per concetto ed espressione. Questo bisogno ancestrale è più forte di noi e continueremo a cercare l’Arte nel nostro profondo inconscio, nell’inferno delle periferie desolate, in una cattedrale diroccata, in un capannone industriale abbandonato, in un viaggio disperato alla ricerca della vita. E l’Arte esisterà sempre negli avamposti culturali di questa società avviata inevitabilmente al declino irreversibile come coraggiosamente continuano a fare Rocco ed Elena.



